Centrafrica: a piccoli passi verso la pace?
21/04/2021 - News
Si é svolta nella giornata di martedì 20 aprile a Luanda in Angola, il secondo mini-vertice della Conferenza Internazionale regionale dei Paesi dei grandi laghi (Cirgl) di cui il capo di Stato angolano Joao Lourenço é presidente di turno, a cui erano presenti, tra gli altri, i Capi di Stato della Repubblica Centrafricana, Congo, Rwanda, Sudan.
Come riporta la prima pagina del “Jornal de Angola” e nel comunicato finale del Cirgl, l’opposizione armata in Repubblica Centrafricana accetta di abbandonare la guerra; il quotidiano non precisa tuttavia quali siano i gruppi armati che hanno aderito alla proposta di compromesso. Non è chiaro se gli interlocutori siano membri della Cpc, Coalizione di patrioti per il cambiamento, alleanza di gruppi ribelli creatasi alla vigilia delle elezioni presidenziali dello scorso 27 dicembre.
Il comunicato del vertice dichiara che i capi di Stato e di governo hanno deciso di formare un gruppo di lavoro guidato dai ministri degli Affari Esteri dell’Angola e del Rwanda, in collaborazione con le autorità centrafricane, al fine di lavorare sull’attuazione delle raccomandazioni risultanti dalle consultazioni con i gruppi armati. I capi di Stato e di governo hanno sottolineato l’importanza di porre fine all’impunità nella Repubblica Centrafricana assicurando alla giustizia gli autori delle violazioni del diritto internazionale umanitario e delle violazioni dei diritti umani e degli abusi dei diritti, e come il Consiglio di sicurezza, incoraggiati le autorità nazionali per rendere operativa la Commissione per la verità, la giustizia, la riparazione e la riconciliazione. Hanno ribadito la loro condanna degli attacchi perpetrati dal gruppo Cpc e hanno sollecitato il rispetto degli impegni legati all’accordo di pace.
Il Presidente angolano ha sottolineato, infine, che è importante che, d’ora in poi, tutti gli attori, con il Presidente Archange Touaderá a capo, con il supporto di CIRGL, CEEAC, Unione Africana, lavorino in armonia, nella definizione di una chiara tabella di marcia, che possa rientrare nello spirito delle risoluzioni delle Nazioni Unite e che garantisce un dialogo e una consultazione permanenti con gli attori politici e la società civile, al fine di rafforzare l’accordo di Khartoum (Sudan) firmato il 5 febbraio 2019 che prevedeva l’accordo di pace fra il governo della Repubblica Centrafricana e 14 gruppi armati presenti nel Paese.